martedì 16 aprile 2013

Cina: Scoperto un nuovo misterioso ominide.






Potrebbero appartenere a una nuova specie umana, i misteriosi resti fossili di ominidi ritrovati all'interno di due grotte nel Sud-Ovest della Cina. 
Gli ominidi sarebbero vissuti tra 14.500 e 11.500 anni fa e il loro aspetto era un inedito mix di caratteristiche anatomiche primitive e moderne.
Come si spiega questa strana chimera di tratti antichi e moderni? Le ipotesi sono più d'una: 
i fossili potrebbero appartenere a un gruppo di uomini della nostra specie, ma con caratteristiche arcaiche, che è uscito dall'Africa circa 60.000 mila anni fa e si è spinto in Asia, per scomparire sopraffatto da nuovi arrivati; questi sarebbero i primi fossili di questa popolazione che troviamo.
"Questi fossili potrebbero appartenere a una specie arcaica finora sconosciuta, sopravvissuta fino quasi alla fine dell'Era Glaciale, circa 11 mila anni fa" , spiega il coordinatore dello studio Darren Curnoe. "In alternativa, potrebbero rappresentare una antichissima e finora sconosciuta ondata migratoria di uomini moderni fuoriusciti dall'Africa, una popolazione che non avrebbe pero' contribuito dal punto di vista genetico alle popolazioni moderne".

In quest'ultimo caso, questa popolazione potrebbe non aver contribuito geneticamente alle popolazioni asiatiche attuali. In breve, gli esemplari appaiono molto diversi dagli Homo sapiens, sia da quelli loro contemporanei, sia da quelli che vivevano in Africa 150 mila anni prima, e potrebbero essere i rappresentati di una linea evolutiva finora sconosciuta.
Scoperti nel 1989, ma descritti solo ora nello studio pubblicato sulla rivista online PlosOne, i resti hanno caratteristiche peculiari; risalgono a un'epoca relativamente recente (circa 11.500 anni fa) e gli scopritori, australiani e cinesi, li descrivono come una specie di mosaico di tratti antichi e moderni.
Il cranio per esempio è arrotondato, come quello degli uomini moderni, ma il cervello non è particolarmente grande e le sopracciglia robuste, la faccia è corta e piatta ma il mento non è molto prominente.






Sono caratteristiche arcaiche e moderne racchiuse in una sola serie di fossili: altre specie scoperte in Africa sono “a mosaico”, ma risalgono a tempi molto più antichi e si riteneva che in un'epoca così recente non ci fossero in Asia altri uomini che la nostra specie Homo sapiens (anche se non molto prima l'isola di Flores ospitava un'altra specie del genere Homo molto diversa da noi, lo Hobbit Homo floresiensis. 
Un'altra ipotesi suggerisce che questi fossili potrebbero appartenere a quella specie di uomini che i paleoantropologi chiamano denisoviani, dalla grotta in Siberia dove sono stati trovati; di loro sono stati rinvenuti solo minuscoli frammenti di ossa, ma l'analisi del Dna ha stabilito che una parte del loro patrimonio genetico è presente nelle popolazioni umane del Sud-est asiatico.
Insomma, la nostra specie risulta sempre meno sola sul pianeta; fino a qualche decina di migliaia di anni fa c'erano almeno altre tre o quattro specie che ci facevano compagnia sulla Terra. Non mancano ovviamente le reazioni alla scoperta. 
Se da una parte conferma infatti la possibilità di più specie contemporaneamente, dall'altra sembra esagerare alcune caratteristiche dei fossili.
Per esempio il paleoneurologo Emiliano Bruner lo segnala nel suo blog Paleoneurology e invita anche a prendere l'articolo con le dovute precauzioni, a causa di alcune ingenuità dell'analisi dei fossili da parte degli autori.