Scientia Antiquitatis

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Scientia Antiquitatis

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Le grandi spedizioni


Scientia Antiquitatis
Le grandi spedizioni


C'è sempre stata un'avventura appena dietro l'angolo, e il mondo è ancora pieno di angoli.Roy Chapman Andrews, naturalista.




Ai confini del mondo 



 

 

Le grandi spedizioni: Ranulph Fiennes, ai confini del globo.





Le grandi spedizioni: Robert Peary, Polo Nord.






Nel profondo Blu





Le grandi spedizione: Sylvia Earle, a guardia del pianeta acqua





le grandi spedizioni: George Bass, alla scoperta di culture sommerse.





Jacques Yves Cousteau: Il signore degli abissi





Oltre l'Orizzonte






Robin Lee Graham: Da solo intorno al mondo
Le grandi spedizioni: Robin Lee Graham, da solo intorno al mondo. A sedici anni. 1965.





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Scientia Antiquitatis, il viaggio continua

Scientia Antiquitatis, il viaggio continua
Scientia Antiquitatis, un magazine online dedicato all'archeologia, spedizioni, viaggi ai confini del mondo e al grande rispetto della natura.

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racconti di viaggio

racconti di viaggio
In "Scientia Antiquitatis racconti di viaggio" troverete un elenco di racconti che ci hanno inviato alcuni nostri amici viaggiatori. Amici che condividono con noi la grande passione del viaggio e interpretano ogni viaggio con entusiasmo e rispetto della gente e della natura.

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Sahara

Sahara
Sul Sahara c'è oramai una letteratura così vasta che ogni cosa si scriva rischia di parer retorica. Si può dire che nel giro di appena un secolo e mezzo o poco meno il Sahara, come territorio di esplorazione, di ricerca scientifica, di evasione letteraria, di esperienza terrestre in senso lato coinvolgente tutte le spinte dell'uomo, sia stato largamente consumato. E anche se esso resta ancor oggi con molti segreti nascosti nel suo scrigno di rocce e sabbie, il senso di una terra difficile, impenetrabile, è stato profondamente ridimensionato. Si dice questo pensando ovviamente all'uomo europeo, occidentale che, come ovunque nelle terre di difficile penetrazione, è il primo responsabile di questa sorta di svelamento dei segreti terrestri. Un conto è viaggiare nel Sahara oggigiorno, sebbene l'ostilità dell'ambiente persista e possa provocare ancora veri e propri drammi, altra cosa era viaggiarvi cento anni fa. "Scientia Antiquitatis Sahara" vuole approfondire la storia di questo incredibile luogo guardando al futuro. Abbinare le grandi spedizioni del passato con i nuovi viaggi delle carovane di jeep. La Land Rover supera il deserto in modi impensati cinquant'anni fa, irridendo le lenti carovane di dromedari. Questo rappresenta una "riconquista "del Sahara ma al tempo stesso la sua umiliazione. Di essa le vittime sono gli uomini sahariani. Perché il risentimento che si prova vedendo i Tuareg e gli altri uomini del Sahara è che essi non hanno più le giustificazioni di un tempo. La sfida che essi hanno lanciato nei secoli a questo deserto, il più vasto e ostile deserto del mondo, inferno di luce, di solitudini, di silenti drammi geologici, può ancora rivelarceli come uomini eccezionali, eroici. Il Sahara come storia fissata, cristallizzata nel suo silenzio, che rimanda a remoti e non ancora chiariti rapporti tra uomo e terra.

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Egitto

Egitto
Il fascino unico della cultura dell'antico Egitto che ha conquistato imperatori romani, eruditi abili e viaggiatori antichi, continua ancor oggi ad attirare ogni anno sulle rive del Nilo milioni di viaggiatori. Le piramidi di Giza, la città templare di Karnak o la Valle dei Re con la tomba di Tutankhamon sono le massime espressioni di una civiltà poliedrica destinata a occupare durevolmente una posizione di rilievo nella storia dell'umanità. Essa si caratterizza per numerose particolarità che spesso parvero enigmatiche a quanti appartenevano ad altre culture. Ancora oggi molti segreti, autentici o presunti, di questa cultura sono al centro di un costante interesse. "Scientia Antiquitatis Egitto" vuole offrire un quadro dell'Egitto abbastanza differenziato da mettere in evidenza la varietà e gli sviluppi di questa civiltà, senza tuttavia rinunciare ad affermazioni di portata più generale, che possano chiarirne le peculiarità. Alla mescolanza di nozioni già note e nuove, di informazioni di base e di altre più approfondite, oltre a una presentazione circostanziata della situazione storica, dello sfondo sociale e delle credenze religiose relative ad ogni periodo. Si affianca in questo contributo il tentativo di restituire nella sua totalità il pensiero degli antichi egizi.

Maya e d Aztechi

Maya e d Aztechi
Quando le culture della Mesoamerica si svelarono in tutto il loro splendore agli occhi stupefatti dei primi Europei, suscitarono reazioni contrastanti. Da un lato c'erano l'orrore dei sacrifici umani e del cannibalismo rituale, dall'altro una vita urbana ricca e articolata in cui non mancava quasi nulla di ciò che, secondo i criteri del XVI secolo, doveva caratterizzare la civiltà: la scrittura, la matematica, il calendario, l'arte, l'architettura e organizzazioni socio-politiche basate sull'ordine, la coesione e la gerarchia. A partire dal XX secolo, tuttavia, questi atteggiamenti contrastanti hanno lasciato spazio a una sempre crescente ammirazione per le culture precolombiane. In questo clima, dunque è abbastanza frequente leggere che i Maya erano grandi astronomi e grandi matematici, che i Toltechi erano grandi architetti ecc. A ben vedere, però, quest' esaltazione è fonte di non pochi equivoci e finisce per rimuovere la radicale diversità di queste culture: dato che noi, oggi, attribuiamo grande valore alla scienza, alla tecnica e all'arte proiettiamo sulla'"altro" preispanico i nostri giudizi di valore, in questo caso positivi. In realtà non bisogna dimenticare che nelle culture dell'antica Mesoamerica le scienze in quanto tali o l'arte for art's sakè semplicemente non esistevano, perché erano espressione di una visione del mondo dove la religione aveva un ruolo pervasivo e totalizzante. Ciò, naturalmente, non significa che queste culture non avessero raggiunto risultati straordinari in campo scientifico, tecnologico e artistico, ma semplicemente che esse vanno considerate globalmente, senza partire dagli dagli elementi che oggi ci sembrano congeniali. E una visione globale non può non rilevare che in Mesoamerica si svilupparono delle culture che riuscirono a inventare e realizzare forme sorprendentemente "altre" di vita sociale. Documentare in tutti i suoi aspetti questa radicale diversità è appunto lo scopo delle nostre rubriche.

fotografia naturalista

fotografia naturalista
"Scientia Antiquitatis Fotografia Naturalista" è dedicata alla natura incontaminata e ai suoi abitanti, gli animali piccoli e grandi che popolano la terra. Le specie più diverse sono ritratte dai fotografi di fama internazionale scelti semplicemente perché la nostra redazione ama la loro passione. Oltre che a firmare le immagini, essi raccontano le vicende che ne hanno accompagnato il successo e rivelano qualcosa della filosofia che guida il loro lavoro. Flora , fauna, panorami mozzafiato, in un mondo che si nasconde in un lungo e impegnativo percorso di ricerca, di pazienza. Il fotografo sviluppa un'intensa comunicazione con i soggetti che riprende, e le immagini che vediamo sono il risultato del suo spirito di osservazione e della sua profonda conoscenza dell'ambiente naturale. E' il solo modo, come scopriamo, di esercitare questa professione, che certo non si intraprende con l'idea di fare fortuna. Infatti, se il successo giunge per alcuni, la maggior parte dei fotografi naturalisti è animata soprattutto dal desiderio di confrontarsi con quell'ambiente naturale a molti ormai sconosciuto. Arte legata come nessun'altra ai luoghi e al presente, la fotografia ha il compito di registrare ciò che nel tempo si perderebbe, ed è perciò che il ruolo dl fotografo naturalista ha assunto un'importanza sempre maggiore nel corso degli ultimi anni. E ciò che fa di questi fotografi dei veri e propri reporter, degli ambasciatori di quelle aree che visitano a caccia di immagini spettacolari. Non è sbagliato pensare che la speranza più concreta per molte delle specie in pericolo sia che la pubblicazione di una fotografia metta in luce la loro condizione. Mentre osserviamo queste immagini, e leggiamo le storie che i loro autori hanno da raccontare, teniamo dunque a mente che esse si ripropongono un altro compito, oltre a quello di evocare la bellezza e la vitalità della natura, e facciamo nostro l'insegnamento secondo cui, senza un atteggiamento nuovo, la nostra generazione potrebbe essere una delle ultime a fare l'esperienza della straordinaria diversità della vita che abita il pianeta.


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