lunedì 20 maggio 2013

Antichi camini calcarei scoperti sul fondo del Mar Mediterraneo.







Un team internazionale di ricercatori della campagna oceanografica denominata “Altro” (Biocostruzioni in Adriatico Meridionale e Canale d'Otranto) ha scoperto sul fondo del Mar Mediterraneo delle straordinarie distese di camini calcarei simili a quelle rinvenute finora solo nel Golfo del Cadice, al largo delle coste della Nuova Zelanda e del Nord America.
L'equipe, a bordo della nave oceanografica Urania del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), è guidata dagli italiani Marco Taviani e Lorenzo Angeletti, dell'Istituto di Scienza Marine di Bologna ( Ismar-Cnr ).
"L'esplorazione dei canyon sommersi al largo delle coste del Montenegro è stata realizzata mediante un piccolo veicolo sottomarino manovrato dalla superficie, il Rov ( Remoely Operated Vehicle ) Pollux, che ha individuato, sul fondale fangoso a circa 450-500 metri di profondità, una vera e propria “foresta” costituita da camini calcarei”, spiega Taviani. “Alcuni, che superano i 50 centimetri di altezza, sono ancora in posizione verticale, mentre altri giacciono abbattuti sul fondo”. 

Al momento, i ricercatori non sono ancora in grado di descrivere il processo naturale che ha portato alla formazioni di queste formidabili strutture, il quale richiederà complesse analisi di laboratorio.
"E' però plausibile che i camini naturali si siano originati dall'ascesa, in un passato geologico abbastanza recente, di fluidi ricchi in idrocarburi, probabilmente metano, attraverso la coltre dei sedimenti antichi che formano l'architettura di questo margine continentale", continua Taviani.  “Esempi simili sono noti in vari ambienti marini attuali e fossili, ma questa è la prima documentazione mediterranea di tale entità", gli fa eco Angeletti.






Accanto alla scoperta delle strutture geologiche, i ricercatori hanno anche rinvenuto nuovi rigogliosi ecosistemi sottomarini. “Il Rov ha documentato arbusti di corallo nero alti fino a due metri, abbondanti coralli bianchi soprattutto della specie Madrepora oculata, coralli gialli e campi di gorgonie sui fianchi dei canyon balcanici", aggiunge Paolo Montagna, geochimico dell'Ismar-Cnr.
“Alcuni esemplari sono stati prelevati e mantenuti vivi per essere trasferiti negli acquari scientifici del Principato di Monaco. I coralli sono preziosi archivi naturali per studiare processi quali i cambiamenti climatici e la acidificazione degli oceani”.
“Altro” è la prima missione oceanografica del programma europeo Coconet, la quale si protrarrà fino a tutto il 2016. Vi partecipano ricercatori, tecnici e studenti di varie istituzioni scientifiche nazionali (Università di Ancona, Bari, Milano-Bicocca e Trieste, Ispra) ed europee (Albania, Croazia, Monaco e Montenegro), tra cui Edmond Hajderi, dell'Università di Tirana e Vesna Macic, dell'Istituto di Biologia Marina di Kotor-Cattaro. 


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