venerdì 17 maggio 2013

L'origine europea della civiltà minoica.


Analisi genetiche sui resti ritrovati in alcune tombe di epoca minoica hanno permesso di dissolvere il mistero che circondava l'origine di quell'antica cultura. I fondatori della prima civiltà di Creta non provenivano dalle coste dell'Africa settentrionale, come si è a lungo pensato, ma erano un drappello di quei gruppi di agricoltori indoeuropei che, attraversando l'Anatolia, andarono a popolare l'Europa.





La civiltà minoica era autoctona e fu fondata dai discendenti dei primi coloni europei dell'isola di Creta, che vi approdarono durante il Neolitico, circa 9000 anni fa. A questa conclusione, che contraddice la lunga convinzione che quella cultura avesse origine da una più recente immigrazione dalle coste del Nord Africa, probabilmente dall'Egitto, è giunto un approfondito studio genetico condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Crera a Heraklion e dell'Università di Washington a Seattle, che firmano un articolo pubblicato su "Nature Communications".
La convinzione che la prima grande civiltà sorta sul suolo europeo avesseorigine africane risale agli inizi del secolo scorso, quando sir Arthur Evans scoprì le rovine del tempio di Cnosso. Evans aveva osservato diverse somiglianze l'arte tra minoica e quella egizia, rilevando che le tombe circolari dei primi abitanti della parte meridionale di Creta erano simili alle tombe costruite dagli abitanti delle coste libiche.

Successivi ritrovamenti archeoloici avevano indotto altri studiosi ad
avanzare varie altre ipotesi, come una provenienza dalle Cicladi, dall'Anatolia, dalla Siria, dalla Palestina, o anche uno sviluppo autoctono della civiltà minoica.
Tentativi più recenti di stabilire l'antica ascendenza dei Cretesi dell'età del bronzo usando DNA mitocondriale (mtDNA) e il cromosoma Y delle popolazioni moderne non erano finora riusciti a chiarire la questione, dando risultati contrastanti.

George Stamatoyannopulos e colleghi hanno ora confrontato DNA mitocondriale di 135 popolazioni moderne e antiche, analizzando in particolare i resti di scheletri ottimamente conservati ritrovati in due insediamenti di epoca monoica: uno (con 39 scheletri) di epoca "prepalaziale", situato in prossimità del monastero di Odiitra, vicino a Festo, l'altro (con 37 scheletri) sull'Altipiano di Lassithi, abitato ininterrottamente dal Neolitico e che raggiunse la sua massima espansione circa 3800 anni fa.
L'analisi dei polimorfismi del DNA condotta ricorrendo a due metodi diversi, applicati inoltre in due distinti laboratori, è il conseguente calcolo delle distanze emetiche, hanno permesso di concludere che li attuali abitanti dell'isola sono discendenti diretti degli antichi Minoici e di escludere che questi avessero un'origine nordafricana. 
Data la loro elevata affinità genetica con le popolazioni europee neolitiche e moderne, specialmente con i greci delle isole di Chio ed Eubea e del Peloponneso (e in particolare delle regioni storiche dell'Argolide e della Laconia), i fondatori della civiltà minoica sarebbero dunque stati i discendenti dei primi agricoltori neolitici indoeuropei, approdati a Creta durante la migrazione che, attraverso l'Anatolia, li portò a diffondersi in Europa.