mercoledì 10 settembre 2014

Che fine ha fatto la città sommersa di Cuba? scoperta, dimenticata e soppressa.


All'inizio del 2001, un gruppo di ricercatori canadesi individuò al largo delle coste di Cuba, a circa 700 metri di profondità, quelle che sembravano essere le rovine di un'antica città sommersa, con strutture monumentali, tra cui quattro grandi piramidi, un monumento simile alla sfinge e diversi monoliti con iscrizioni. All'indomani della scoperta, diversi governi nazionali e il National Geographic promisero di intraprendere una serie di studi sul sito sommerso. A distanza di 13 anni, però, la scoperta sembra essere caduta volutamente dell'oblio... perchè?.




Quando nel 2001 la BBC diede la straordinaria notizia di una città sommersa individuata al largo dell’isola di Cuba, molti pensarono che la mitica Atlantide fosse stata finalmente trovata.
Le scansioni eseguite da un team di ricerca canadese, guidato da Pauline Zalitzki, un ingegnere navale e suo marito Paul Weinzweig, mostravano un chiaro insediamento urbano, con notevoli strutture monumentali di granito, tra cui quattro grandi piramidi, un monumento simile alla sfinge e diversi monoliti con iscrizioni.
I coniugi, titolari di una società canadese chiamata Advanced Digital Communications, stavano eseguendo una missione esplorativa commissionata del governo cubano al largo della costa della penisola di Guanahacabibes nel Pinar del Río Provincia di Cuba, al fine di individuare i relitti adagiati sul fondo dell’oceano delle centinaia di navi di epoca coloniale spagnola cariche di tesori.
Grazie all’utilizzo del sonar, la squadra è riuscita ad individuare le maestose strutture simmetriche sul fondo dell’oceano, apparentemente realizzate con blocchi lisci di pietra molto simile al granito squadrato.
Secondo alcuni ricercatori, potrebbe trattarsi di un insediamento sorto nel periodo pre-classico, ad opera di una cultura del Centro America sconosciuta, che si spinta fino alle isole dei Caraibi. Le rovine potrebbero avere più di 6 mila anni, una data che precede di 1500 anni la datazione ufficiale delle grandi piramidi d’Egitto. Alcuni non hanno esitato ad ipotizzare che possa trattarsi delle vestigia della mitica Atlantide.
“È una struttura veramente meravigliosa che sembra davvero essere stato un grande centro urbano. Tuttavia, sarebbe totalmente irresponsabile dire di cosa si tratti senza ulteriori prove”, ebbe però a dire la Zalitzki all’indomani della scoperta.
La scoperta attirò l’attenzione dei governi, dei musei nazionali e del National Geographic, i quali promisero tutti di indagare sulle strane immagini comparse sul sonar. Eppure, a distanza di 13 anni, la scoperta sembra essere caduta volutamente nel dimenticatoio. Che cosa è mai successo alle “rovine” sommerse di Cuba? E perchè i media hanno taciuto ostinatamente su questa insolita scoperta?
Nel luglio del 2001, i due sono tornati sul sito con il geologo Manuel Itarrulde, ricercatore del Museo di Storia Naturale di Cuba, questa volta equipaggiati con un Remotely Operated Vehicle per esaminare e filmare le strutture. Le immagini hanno rilevato grandi blocchi di granito squadrati lunghi circa 3 metri; alcuni di questi blocchi paiono deliberatamente impilati uno sopra l’altro.
“Si tratta di strutture estremamente insolite”, ammise Iturralde. “Se dovessi spiegarlo geologicamente avrei qualche difficoltà”. Il geologo stime che le strutture, per trovarsi a quella profondità, debbano essersi formate almeno 50 mila anni fa, “epoca in cui non c’era una tecnologia tale da costruire edifici complessi”, ragiona Iturralde.
Per di più, lo stesso Iturralde ha ricordato che esistono leggende locali Maya e Yucateos che raccontano di un’isola abitata dai loro antenati scomparsa sotto le onde. “Quello che abbiamo trovato potrebbero essere i resti di una cultura locale che si trovava sul ponte di terra che univa la penisola messicana dello Yucatan con Cuba”, commenta la Zelitsky.
Rimane la grande domanda sul perchè non siano state condotte le indagini promesse all’indomani della scoperta. Anche se le misteriose strutture sono il risultato di un bizzarro fenomeno naturale, ci si sarebbe aspettati che geologi e altri scienziati non avrebbero esisto ad indagare sulla causa che le ha prodotte.
Stranamente, studi approfonditi successivi non sono stati segnalati dalle agenzie di stampa, facendo cadere la questione lentamente nel dimenticatoio. La rapida “censura” di questa storia farebbe pensare ad una soppressione deliberata. Oppure, i ricercatori, in fondo, non hanno creduto nella bontà della scoperta? Disinteresse o soppressione?.