E' davvero notevole la scoperta effettuata circa un mese fa da alcuni operai impegnati nella costruzione di un complesso di uffici nella città di Zurigo: a 5 - 6 metri di profondità hanno rinvenuto numerosi ceppi d'albero, comprensivi di ridici, la maggior parte dei quali si trovava ancora in posizione verticale, con le radici verso il basso, quasi a poter riprendere vigore in qualsiasi momento.
Non appena ricevuta la notizia del ritrovamento, Daniel Nievergelt, ricercatore presso l'Istituto Federale per la ricerca sulle foreste, la neve e il paesaggio (WSL), si è immediatamente precipitato sul luogo per osservare da vicino i resti della foresta fossile.
Non appena è giunto sul posto. Nievergelt ha immediatamente capito che si trovava difronte ad una scoperta importantissima, con dei reperti fossili che potevano risalire alla fine dell'ultima era glaciale.
Così ha subito raccolto tre campioni di legno che ha spedito al Politecnico Federale di Zurigo per la datazione al radiocarbonio, ottenendo una valutazione decisamente straordinaria.
I risultati delle analisi sono stati stupefacenti: il legno ha oltre 14 mila anni.
Questi antichi ceppi fossili rappresentano la prova documentale della prima flora mediterranea cresciuta in Svizzera dopo la fine dell'ultimo periodo glaciale. Si tratta di reperti unici al mondo.
I ricercatori hanno contato 150 ceppi d'albero fossilizzati, tutti di pino e forse una betulla.
La maggior parte dei tronchi di pino ha un diametro superiore ai 30 centimetri. I fossili si sono conservati perfettamente grazie alla protezione offerta da uno strato di argilla che non ha lasciato passare l'aria, permettendo una conservazione perfetta durata quasi 14 mila anni.
Secondo la valutazione dei ricercatori elvetici, la foresta trovata a Zurigo potrebbe essere la più antica del mondo. I ceppi sono stati abbandonati dalle antiche tribù preistoriche dopo essersi procurate il legno per le armi e il fuoco. Gli alberi erano altri circa 30 metri.
Gli esperti pensano che si tratti di una scoperta molto importante: “I ceppi fossili possono fornite numerosi dati preziosi da utilizzare in progetti di ricerca interdisciplinari”, spiega Nievergelt.
La scoperta risulta eccezionale per almeno due motivi: il primo è per l'età del legno, tra i più antichi mai trovati; la seconda riguarda la grande quantità di materiale ritrovato. I ricercatori sperano di ottenere molte informazioni circa l'origine di questa antica foresta post-glaciale.Come spiega tagesanzeiger.ch, i paleoclimatologi potranno studiare i cambiamenti climatici avvenuti in un'era molto particolare del nostro pianeta e studiare eventi come gli incendi boschivi, i terremoti e le eruzioni vulcaniche.
Inoltre, conoscendo l'origine e lo sviluppo della grande foresta europea, all'indomani del periodo glaciale, grazie alla comparazione tra la cronologia offerta dagli anelli dei tronchi fossili e i diversi dati già in possesso dei paleontologi, permetterà una datazione più precisa di altri numerosi manufatti.
La scoperta risulta eccezionale per almeno due motivi: il primo è per l'età del legno, tra i più antichi mai trovati; la seconda riguarda la grande quantità di materiale ritrovato. I ricercatori sperano di ottenere molte informazioni circa l'origine di questa antica foresta post-glaciale.Come spiega tagesanzeiger.ch, i paleoclimatologi potranno studiare i cambiamenti climatici avvenuti in un'era molto particolare del nostro pianeta e studiare eventi come gli incendi boschivi, i terremoti e le eruzioni vulcaniche.
Inoltre, conoscendo l'origine e lo sviluppo della grande foresta europea, all'indomani del periodo glaciale, grazie alla comparazione tra la cronologia offerta dagli anelli dei tronchi fossili e i diversi dati già in possesso dei paleontologi, permetterà una datazione più precisa di altri numerosi manufatti.