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Scientia Antiquitatis
domenica 10 marzo 2013
Parchi e aree naturali protette d'Italia: Orobie valtellinesi.
Le Alpi Orobie sono ubicate fra il lago di Como e la Valle Camonica.
Dividono la Valtellina, a nord, dalle Prealpi bergamasche a sud.
Sul versante valtellinese la loro struttura è segnata da valli ripide e selvagge, mentre il versante bergamasco presenta bacini fluviali ampi e articolati, quelli dei fiumi Brembo, Serio, Dezzo e Borlezza.
Le montagne, che toccano l'elevazione massima con il Pizzo di Coca (3052 m.), sono composte da rocce magmatiche (gneiss, scisti, porfido, verrucano), più abbondanti sul versante nord, e da rocce sedimentarie del Mesozoico ( flysch, calcari e dolomie) verso sud, nelle quali l'erosione delle acque ha scavato centinaia di grotte.
Sono presenti residui di ghiacciai, mentre numerosi sono i laghetti alpini.
Sui massicci calcarei della Presolana (2521 m.) e del Pizzo Arera (2512 m.) si è conservata una flora alpina interessante e rara, con numerose specie endemiche.
La fauna delle Orobie è invece sempre stata oggetto di una caccia spietata, e il bracconaggio dei piccoli uccelli per mezzo di reti e archetti è una pratica comune nelle valli orobiche tant'è che questo è uno degli ostacoli per il concreto avvio del parco bergamasco.
Fra gli ungulati sono presenti in buon numero il camoscio e il capriolo, mentre più raro è il cervo.
Esemplari di stambecco e muflone sono stati liberati di recente.
I più significativi rappresentanti dell'avifauna sono l'aquila reale, il gallo forcello, il gallo cedrone, la pernice bianca.
Diversi rifugi e una rete di sentieri permettono di compiere nelle Orobie interessanti escursioni.
Una delle più classiche è il Sentiero delle Orobie: un trekking di sette giorni che attraversa tutta la testata della Val Seriana, partendo da Valcanale fino a Colere, in Val di Scalve.
Storicamente interessante anche il sentiero che si addentranella valle del Gleno, e che passa nei pressi dei resti della diga il cui crollo, nel 1923, causò la morte di 500 persone.