La grande attrazione del Lac Ichkeul sono gli uccelli acquatici.
Le anatre (fischioni, moriglioni ecc) e le oche selvatiche si cibano infatti rispettivamente delle sue piante acquatiche e delle canne palustri, e grazie alla presenza di queste piante e alla grandezza del lago questo parco è il più importante luogo di svernamento del Nord Africa per gli uccelli acquatici, arrivando a ospitare nei periodi di punta fino a 150-200.000 volatili.
Solo fra ottobre e febbraio sono presenti stormi enormi, ma le anatre continuano a essere abbastanza numerose fino a primavera, e occasionalmente si riproducono qui anche in estate.
Gli uccelli si spostano nel lago a seconda della distribuzione delle piante di cui si cibano, ma in genere i migliori punti d'osservazione sono dalla costa a nord della montagna (dal museo parte un ottimo sentiero che la fiancheggia) oppure dalle paludi di Douimis e Sejname nel lato settentrionale.
Per raggiungere quest'ultima palude bisogna andare a piedi lungo il fiume partendo dalla strada.
Oltre alle anatre e alle oche ed ad altri uccelli acquatici come folaghe e gallinelle d'acqua, il lago accoglie, lungo i suoi bordi, numerosi trampolieri; alcuni nidificano e si riproducono qui, altri vi fanno sosta durante la migrazione fra l'Europa, luogo di riproduzione, e l'Africa tropicale, dove sverneranno.
Se il livello dell'acqua è abbastanza alto, le paludi di Doumis e Sejnane sono, per tutto l'anno, luoghi ideali per i trampolieri, fra cui vi sono gruppi piuttosto grandi di avocette, cavalieri d'Italia, pivieri dorati, pavoncelle, chiurli e fratini.
In inverno si aggiungono pittime reali, pettegole e i più piccoli piovanelli, albastrelli, piro piro culbianchi e piro piro boscherecci.
Se è umido, l'estremità della palude di Joumine più vicina al passaggio a livello che i trova fuori dal villaggio di Tinja è un punto fantastico per osservare i trampolieri.
Gli aironi e le e grette si riproducono tra le canne; l'airone cenerino è stanziabile, mentre l'airone rosso è presente solo d'estate.
Altre specie avvistabile sono l'airone guardabuoi, l'airone bianco maggiore, la garzata, la sgarza ciuffetto e il tarabusino, e a volte tra le canne all'estremità settentrionale della montagna si insidia una colonia di nitticore.
Le inconfondibili cicogne bianche non si riproducono nel parco, ma nidificano nelle vicinanze e spesso si cibano ai bordi del lago, e anche spatole, ibis, fenicotteri rosa e aquile di mare frequentano queste acque.
Il lago ospita anche alcuni uccelli non comuni, fra cui il pollo sultano o porfirione, una specie rara che assomiglia a un'enorme folaga dal becco rosso e spicca per il bel piumaggio screziato di marrone; e il gobbo rugginoso, un anatide rarissimo che sverna qui in piccoli gruppi.
La presenza di così tanti uccelli acquatici, ma anche di piccoli mammiferi, rettili e anfibi, attrae pure i rapaci.
Tra questi, la specie più diffusa è il falco di palude, identificabile dalle ali spiegate mentre si lascia trasportare dalla corrente sopra i canneti e i campi circostanti in cerca di piccole prede.
Tra i falchi, sulla montagna nidificano falchi pellegrini, labari, gheppi e falconi di Barberia.
La maestosa aquila del Bonelli e il biancone volteggiano alti nel cielo, e anche la poiana codabianca si riproduce su questi pendii, che ospitano inoltre i grandi sparvieri e i nibbi bruni.
Non trascurate gli uccelli più piccoli.
Durante l'estate qui depongono le loro uova le cannaiole e i cannareccioni, e anche gli usignoli sono abbastanza comuni.
Lungo gli argini del fiume si riproduce il gruccione, e nelle sponde fangose si possono vedere spioncelli e pispole.
Anche le quaglie costruiscono il loro nido nel parco: probabilmente vi dovrete accontentare di ascoltare il loro caratteristico cinguettio che proviene dai campi circostanti, perché questi uccellini sono molto difficili da vedere.
Il grazioso codirosso algerino o di Moussier è comune tra la boscaglia della montagna, mentre l'occhiocotto è ovunque.
In estate l'averla capirossa si posa sui fili del telegrafo e sugli alberi isolati, e anche un numero esiguo di una specie imparentata e molto rara, la chagra capinera (tchagra senegala), nidifica nel parco.
La zona più settentrionale raggiunta dai bulbul (che assomigliano a dei merli di colore grigio ma hanno un canto forte e dolcissimo) è proprio la Tunisia; i bulbi infatti sono uccelli soprattutto africani e asiatici.
Ufficialmente nel parco non è permesso fare fotografie, perché nei paraggi ci sono numerose basi militari e aeree, per cui se pensate di venire qui muniti di pesanti teleobiettivi e altre attrezzature fotografiche, cercate di essere discreti.
Io non ho avuto nessun problema e ho portato a casa delle bellissime immagini.