sabato 5 gennaio 2013

Fotografia naturalista: Andy Rouse (Regno Unito).




Dopo aver conseguito una laurea in Ingegneria elettronica, Andy Rouse divenne consulente informatico, coltivando con passione l'hobby della fotografia naturalistica, anche a costo di dedicarvi tutto il proprio tempo libero.
Già da dilettante ottenne un rapido successo, risultando vincitore di un importante concorso grazie alle bizzarra foto di una volpe che mordeva un nanetto da giardino.
Era un'immagine sotto vari aspetti caratteristica dello stile di Rouse, che cerca di presentare i soggetti della sua fotografia da un punto di vista alternativo e singolare.
Il premio, tuttavia, non segnò l'inizio di una nuova fase: in quel periodo, infatti, Rouse era così impegnato nel lavoro che non scattò quasi alcuna fotografia.
"Fui semplicemente troppo occupato, per cinque o sei anni", rammenta, "ma alla fine fui costretto a far di nuovo spazio alla fotografia, perché era l'unico modo che avevo per alleviare lo stress del lavoro.
Poi la mia professione mi portò a viaggiare in varie parti del mondo, e io iniziai a prolungare questi soggiorni, per poter approfittare dei luoghi facendo qualche foto prima di tornarmene a casa. Si arrivò al punto in cui il tempo che aggiungevo ai viaggi superò quello che dedicavo al lavoro: allora compresi che dovevo seguire le mie inclinazioni e cercare di sfondare nel campo della fotografia naturalistica professionale".











Fu un atto di grande coraggio da parte di Rouse, che ammette di aver attraversato, nei primi anni, periodi di grande difficoltà economiche.
"Sopravvissi occupandomi di quei soggetti naturali che in Inghilterra non erano mai stati sfruttati molto a fondo", dichiara.
"Iniziai a farmi conoscere grazie ai miei servizi su animali come le volpi e i tassi e dopo un po' iniziai a guadagnare abbastanza da poter viaggiare, ma cercavo solo posti meno tipici, quelli insomma dove era meno probabile che già altri avessero realizzato i loro servizi".
Da allora la notorietà di Rose sui media è cresciuta, grazie anche alla sua partecipazione a una serie di documentari televisivi sulla natura.
Oggi lavora esclusivamente sul campo in collaborazione con la sua compagna, la zoologa Tracey Jane Rich.











"E' fantastico aver accanto qualcuno che capisca ciò che faccio, che si occupi del diario video che produco per la TV e che sia anche assistente fotografo", afferma.
Rouse è ormai famoso come fotografo di grandi animali ed è noto per la sua disponibilità a rischiare, talvolta, avvicinandosi molto al soggetto per cogliere le prospettive inusuali che predilige.
Il suo atteggiamento, tuttavia, è piuttosto cambiato da quando ha adottato come modalità prevalente in medio formato.
"In un certo senso, il 35 mm stava diventando meno stimolante", dichiara.
"Con il medio formato, si hanno solo 16 scatti a disposizione prima di dover cambiare il rullino e la cosa ti costringe a pensare un po' meglio a ciò che stai facendo".
Quando un fotografo parla di rullini a noi viene un sorriso spontaneo. 
Chi è nato con l'analogico sa veramente fotografare.
Non c'è tecnologia che tenga, non si può sbagliare, soprattutto se si usa la pellicola di diapositive. Non si può scurire, schiarire. Insomma i grandi fotografi sono nati dall'analogico.
Andy Rouse è un grande fotografo naturalista.