sabato 6 ottobre 2012

Scienza-natura: La morfina verrà sostituita dal veleno del black mamba.




Il veleno di uno dei serpenti più letali del mondo potrebbe aprire la strada a una nuovo genere di antidolorifici. I composti, chiamate mambalgine, isolati nel veleno del mamba nero africano sarebbero infatti efficaci quanto alcuni oppiacei, compresa la morfina, senza però comportare come questi ultimi il rischio di stress respiratori e altri effetti collaterali.
"È incredibile che tutto ciò sia possibile grazie al veleno di uno dei serpenti più letali", commenta la responsabile della ricerca Anne Baron, dell'Institut de Pharmacologie Moléculaire et Cellulaire del CNRS francese.
Studi precedenti avevano mostrato che il veleno di alcuni serpenti contiene tossine che possono provocare dolore attivando canali ionici aperti all'acido (ASIC) nel sistema nervoso centrale e periferico. 
Baron e colleghi hanno scoperto che isolando i peptidi ribattezzati mambalgine il dolore diminuisce o scompare del tutto, individuando e inibendo alcuni ASIC all'interno del corpo.
Gli esperimenti finora sono stati condotti solo sui topi. 
"I meccanismi del dolore sono abbastanza simili tra noi e i roditori, e questo ci fa ben sperare che questi peptidi possano rivelarsi efficaci anche nell'uomo", dice Baron, il cui studio è pubblicato dalla rivista Nature.
Tossine naturali come farmaci, una lunga storia.
Il veleno dei serpenti e di altre creature come ragni e scorpioni viene da tempo impiegato a scopi farmacologici, e gran parte della ricerca moderna è concentrata proprio sulle possibilità di sfruttare queste sostanze a scopo curativo per un mercato più ampio.
Sostanze estratte da cobra, teste di rame, serpenti a sonagli e vipere possono avere effetti su un ampio raggio di malattie, dall'infarto al cancro. 




"Le tossine velenose animali hanno un elevato tasso di successo quando vengono trasformate in farmaci", afferma l'erpetologo e tossicologo Zoltan Takacs, Emerging Explorer di National Geographic nel 2010.
"E non c'è dubbio che questo sarà sempre più vero in futuro, con un numero sempre maggiore di tossine che verranno scoperte".
Le tossine animali sono particolarmente utili nella cosiddetta biomedicina, spiega Takacs, sia per selettività che per affinità. 
"Le tossine sono ottime sia per individuare l'obiettivo del farmaco", dice, "che come 'modello' per creare il farmaco effettivo".
Benché la scoperta sia incoraggiante, Takacs mette in guardia contro le speranze di un rapido utilizzo nell'uomo. 
"Per mettere a punto un nuovo farmaco, sono necessari 10 o 15 anni, un miliardo di dollari, e comunque non ci sono garanzie di successo", dice lo studioso.
Baron e colleghi hanno in programma di continuare le loro ricerche fino ai trial clinici, benché consapevoli che ogni passo avanti richiederà anni di lavoro.
Intanto però, afferma Baron, hanno ottenuto un brevetto e la società produttrice di antidolorifici Theralpha è già al lavoro sui composti ricavati dai serpenti.