lunedì 8 ottobre 2012

India: Dalle origini ai Moghul, lingue.


"Io spiro come il vento, impossessandomi di tutti gli esseri. Con la mia grandezza ho varcato i confini del cielo e di questa terra"
( Rgvega, Autoelogio della Parola ).





A tutt'oggi sono 22 le lingue ufficialmente riconosciute nel Sub-continente, ma 24 sono quelle con oltre un milione di parlanti e più di duecento superano i 10.000.
La maggioranza delle lingue può essere suddivisa, in base all'origine, in due grandi gruppi:
quelle appartenenti al ramo indo-ario della famiglia indoeuropea, e quelle appartenenti alla famiglia gravidica.
Il primo gruppo comprende, storicamente, la lingua vedica, evolutasi poi nel sanscrito classico fissato dal grammarico Panini ( VI secolo a.C. ); e i pracriti, ovvero le lingue vernacolari dalle quali sarebbero derivate le lingue vernacolari dalle quali sarebbero derivate le lingue indù-arie odierne parlate nel Subcontinente.
Queste ultime sono: hindi, urdu ( lingua ufficiale nel Pakistan ), panjabi, bengali, gujarati, marathi, nepali e singalese.
Altre lingue indoiraniche sono  il pashto e il farsi ( persiano ) che fu lingua di corte e di cultura in epoca moghul.
La famiglia gravidica, di cui fanno parte il tamil e il telegù è presente nell'India meridionale e centro-meridionale, e riunisce circa un terzo dei parlanti del Subcontinente.
Sono inoltre presenti lingue appartenenti alle famiglie tibeto-birmane, sino-siamese e mundakhmer, in territori di limitata estensione.
Oggi le lingue ufficiali della Repubblica Indiana sono l'hindi e l'inglese.