Sembra che la storia se ne sia dimenticata, ma nel 1968 un bombardiere B-52 dell'US Air Force con a bordo quattro testate all'idrogeno si schiantò in Groenlandia, a 1118 km a nord del Circolo polare artico.
Nel 1968, in piena guerra fredda, un bombardiere B-52 con a bordo quattro bombe nucleari precipitò nei pressi della base aerea di Thule, in Groenlandia.
Il disastro fu provocato da un incendio nella cabina di pilotaggio che costrinse l’equipaggio ad abbandonare l’aereo. Dei sette militari a bordo, sei riuscirono a salvarsi, mentre uno perse la vita.
Tre delle quattro bombe furono recuperate grazie allo sforzo congiunto e meticoloso che coinvolse sia gli Stati Uniti che i funzionari danesi. Fortunatamente, le bombe rimasero inesplose perché non erano mai state armate dall’equipaggio.
E la quarta bomba dov’è? In un recente documentario trasmesso dalla BBC, si dice chiaramente che la quarta testata nucleare fu abbandonata nel ghiaccio, dopo una massiccia operazione di ricerca.
In realtà, il Pentagono aveva detto per anni che tutte le bombe erano state recuperate e disarmate, fino a quando la BBC, grazie al Freedom of Information Act, ha scoperto la vera storia.
Secondo il Daily Mail, in una sezione declassificata del documento si fa riferimento ad una sezione annerita nel ghiaccio, probabilmente i segni lasciati dall’impatto del bombardiere.
A quanto pare, le ricerche non andarono come dovevano, e la quarta bomba non fu recuperata. Ancora oggi, secondo quanto riporta Jens Zinglersen, ex funzionario della Groenlandia, la zona è ancora off-limits.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, per porre un ulteriore contrappeso alla crescente minaccia sovietica, gli Stati Uniti pensarono di porre un’installazione militare nell’emisfero settentrionale.
Nel 1953 gli Stati Uniti acquistarono il territorio necessario per la base dal governo danese, gli Inuit che risiedevano in quell’area furono indotti dal governo danese a trasferirsi a 110 km a nord, dove attualmente è costituito il villaggio di Qaanaaq.
Pur avendo acquistato il territorio furono conservati i diritti di sovranità della Groenlandia, per cui l’uso della base comporta per gli Stati Uniti il pagamento di un “affitto” ovvero di “cessione temporanea della sovranità”, di 300 milioni di dollari annui.
Tuttavia, nel 1965 il governo danese scoprì che gli americani avevano creato a Thule un deposito di armi nucleari, in barba agli accordi presi in precedenza. L’episodio causò molto attrito diplomatico tra i due stati. L’incidente del bombardiere, avvenuto tre anni dopo, non fece altro che alimentare ulteriori polemiche per quasi 40 anni.