mercoledì 12 dicembre 2012

Fotografia naturalista: Nicole Viloteau (Francia).


Sa scattare, eccome!... anche senza il digitale e photoshop, e questo non è poco, è tutto.




Nicole Viloteau è nata nella regione della Borgogna, poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
La sua carriera di fotografa è preceduta parallelamente a quella di erpetologa, anche se la passione per gli animali è nata per prima.
Quando era ancora molto piccola, la madre una volta le raccontò una favola su una principessa che aveva salvato una lucertola ferita, che poi, si scopriva, era in realtà il mago più potente del mondo, il quale sarebbe accorso a salvare la principessa nel momento del pericolo.
Dopo questa favola, la piccola Viloteau iniziò a portare a casa tutti gli animaletti feriti che trovava, con grande sconcerto e disappunto del padre.
Nicole Viloteau iniziò a interessarsi di fotografia a 19 anni, all'epoca in cui frequentò un istituto d'arte, e subito iniziò a investire i propri risparmi nel sistema manuale Nikon, che utilizza ancora oggi.





Negli ultimi 35 anni ha viaggiato in ogni parte del globo, dedicando di regola un anno allo studio preliminare delle singole destinazioni e un massimo di due anni al soggiorno di lavoro vero e proprio.
Questa immersione totale nella natura, tuttavia, non è priva di rischi.
Ancora di recente, la Viloteau è stata aggredita da un bufalo, riportandone serie ferite, in particolare a una mano, cosa le ha fatto temere, per fortuna a torto, che non avrebbe mai più reggere la macchina fotografica.
Durante la sua prima spedizione sul campo, fu morsa al volto da un serpente a sonagli e dovette trascorrere tre mesi in ospedale prima di ristabilirsi.
In seguito è stata attaccata da altri serpenti velenosi e, guarendone, da quasi tutte le malattie tropicali conosciute.




Oltre alle aggressioni degli animali, la Viloteau ha dovuto subire anche quelle dei bracconieri, che in qualche occasione sono arrivati a ferirla.
Nonostante tutto, però, la sua felicità si trova proprio nelle spedizioni nella giungla.
"Mi piace trovarmi immersa nella natura: quando non è così, sono come un pesce fuori dall'acqua".
Per riuscire a ottenere la collaborazione dei suoi soggetti animali, la Viloteau è disposta ad affrontare qualsiasi rischio.
E' arrivata a vezzeggiare un varano e addirittura a lottare con un coccodrillo.
Durante i servizi su rettili e insetti, che sono i soggetti in cui è specializzata, una parte non piccola del suo tempo può essere dedicata a carezzare i serpenti, per calmarli prima delle foto, o addirittura a rassicurare i grilli, con delicatissimi colpetti sugli occhi e sul torace.





La tecnica fotografia di Nicole Viloteau consiste nell'avvicinarsi il più possibile al soggetto.
Dal punto di vista più strettamente tecnico, per quasi tutte le sue fotografie ricorre alla messa a fuoco e all'esposizione manuali; usa il flash indipendente, tenuto di solito al di sopra e sul lato sinistro del soggetto, e scatta utilizzando un filtro polarizzatore, in modo che il riflesso del flash sulle lucide scaglie dei rettili o sulla superficie dell'esoscheletro di certi insetti non sia sovrastante.
Insomma sa scattare, anche senza il digitale e photoshop. E questo non è poco, anzi è tutto.
Il suo impegno le è valso un'invidiabile ed eccezionale rinomanza in patria, per le sue doti congiunte di erpetologia, di fotografa e di antropologa, anche se, dato l'orientamento prevalentemente anglofilo della globalizzazione, la Viloteau è a tutt'oggi ancora poco nota al di fuori degli ambienti scientifici e del contesto francofono.


Video: Nicole Viloteau.