mercoledì 4 gennaio 2012

Maya e Aztechi: Divinità e religione. Dei della pioggia.

Maya e Aztechi: Divinità e religione.
Dei della pioggia.


" A Tenochtitlan si chiede prestito al dio. Tra bandiere di carta, e in tutte le direzioni, ci sono persone in piedi: è il tempo del suo pianto (della pioggia)"
(poesia Azteca).




Quando si parla delle divinità della pioggia il rischio di un certo determinismo geografico-ambientale è sempre possibile. eppure, inevitabilmente, non è possibile ignorare il dato eclatante che il brusco paesaggio dalla stagione secca alla stagione delle piogge rende evidente a tutti, oggi come ieri, che senza l'arrivo delle piogge la Mesoamerica sarebbe una regione arida e inospitale.
E se, per di più, si considera che le normali oscillazioni climatiche potevano provocare improvvisi periodi di siccità e false partenze della stagione delle piogge (per esempio quando il Nino colpisce il Perù, in Mesoamerica si possono avere piogge fuori stagione), si capisce perchè tutte le culture mesoamericane abbiano attribuito particolare importanza agli dei della pioggia.
Le prime evidenti manifestazioni di un culto della pioggia appaiono nella cultura olmeca, che raffigura chiaramente scene con nuvole e gocce di pioggia.
E pare che proprio alcune tra le principali divinità olmeche, il serpente ornitomorfo e un dio della pioggia associato al giaguaro, possono essere considerati gli antenati delle divinità della pioggia delle culture successive.
Sicuramente già in quella fase si affermano alcune delle caratteristiche iconografiche degli dei della pioggia e dei loro rituali: i canini pardiantropi-ofiomorfi, le gocce di pioggia che diventano il simbolo della preziosità, il sacrificio dei bambini.
I simboli più caratteristici del dio, invece, i cerchi attorno agli occhi, i cosiddetti "occhiali di Tlaloc", compaiono solo più tardi a Teotihuacan a Monte Albàn.



La Grande Divinità, cultura Teotihuacan, periodo classico, Teotihuacan, complesso residenziale di Tetila.


La Grande Divinità, uno degli dei della pioggia e dell'acqua di Teotihuacan, qui sembra avere chiari tratti femminili, benchè sia possibile che avesse anche una controparte maschile.
Nella parte superiore si può notare il copricapo con un uccello stilizzato, forse al suo alter ego, grandi ciuffi di penne di quetzal e stilizzazioni che secondo alcuni rappresentano cuori e organi dei sacrificati.
Nel mezzo dell'immagine potete notare il complesso nariguera rettangolare e grandi orecchini discoidali.
Sono così strettamente legati alla Grande Divinità che, nella logica della rappresentazione , spesso la sostituiscono interamente.
I canini pardiantropi-ofiomorfi che sono uno dei tratti dististi del Dio della Pioggia.
Notate lateralmente le mani, con unghie dipinte di rosso. Scendono rivoli di semi e di oggetti che non sempre è possibile identificare.
Si riconoscono solo mani e conchiglie marine.




Olla Tlaloc, cultura mexica, Periodo Postclassico, Città dl Messico, Museo del Templo Mayor.


Rappresenta il vertice di una tipologia numerosa e affollata.
Gli "occhiali" del Dio della Pioggia.
Il naso è formato da due serpenti intrecciati, qui fortemente stilizzati. Le strisce oblique distinguono i corpi dei serpenti. I canini pardiantropi.ofiomorfi del Dio della Pioggia.




Chalchiuhtlicue (gonna di Giada) qui è raffigurata come "Patrona" della tredicina 1 Canna; Codice borbonicus, 5, XVI secolo, Parigi, Bibliotèque Nationale.

Nei miti cosmogonici Chalchiuhtlicue (gonna di Giada) era stata il Sole della quarta era, il Sole 4 acqua, che era durato 676 anni ed era stato distrutto da un immane diluvio quando il "cielo cade sulla terra": allora l'acqua coprì ogni cosa per 52 anni e gli uomini furono trasformati in pesci.
Chalchiuhtlicue porta una serie di indumenti e ornamenti che nei loro colori verdi e azzurri rinviano al suo nome e alle sue funzioni.
Tiene nelle mani due bastoni di comando ornati da strisce di carta macchiate di gocce di gomma.
In basso, una corrente d'acqua sgorga dal trono divino della dea e trascina persone, armi e uno degli ornamenti di Tlazolteotl, la dea che confessa i peccati.
L'acqua dunque, oltre che feconda, è pericolosa e purificatrice.
Ai bordi della corrente sono raffigurati i simboli della "preziosità" e delle conchiglie.