sabato 24 novembre 2012

Italia: Cominciano le demolizioni di costruzioni abusive nella Valle dei Templi.






In Soprintendenza parlano di “svolta sociale”: stavolta infatti, per abbattere 18 edifici abusivi costruiti da anni nella zona A della Valle dei Templi (vincolo di inedificabilità assoluto), non sono dovute intervenire le ruspe dell’esercito come undici anni fa. 
Lo hanno fatto gli stessi proprietari a tre anni dagli “esposti esecutivi di demolizione” emessi dalla Soprintendenza di Agrigento. Recentissimi i segni del cambiamento contro la piaga dell’abusivismo edilizio che ha devasto per decenni l’area archeologica. 
A fine ottobre la clamorosa svolta. Le ruspe hanno abbattuto un intero immobile e cancellato l’ampliamento di un fabbricato proprio a ridosso dei templi e la Soprintendenza ha in corso altre due procedure per demolire, con i soldi dei proprietari e non più dello Stato, altri edifici non ancora completati.
L’abusivismo dilagante che ha compromesso la Valle dei Templi è storia antica. 
Iniziò con il decreto Gui-Mancini varato dopo la frana del 1968 che causò il crollo di alcuni palazzoni abusivi della “nuova Agrigento”, la città illegale costruita “senza cemento e su colline di sabbia”. La legge stabiliva il vincolo di inedificabilità per una vasta parte dei terreni intorno alla zona archeologica, la cosiddetta zona A, e dettava le regole per l’esproprio di altri ettari occupati o recintati illegalmente. 
Da allora la legge è stata sistematicamente violata e nella Valle dei Templi, a ridosso dei monumenti, si è continuato a costruire tra silenzi, negligenze, complicità.