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lunedì 10 novembre 2014

Pitture di 40 mila anni fa costringono a rivedere la storia dell'umanità.


Dodici disegni di mani umane e due di grandi animali, scoperti in una grotta calcarea sull'isola indonesiana di Sulawesi nel 1950, sono stati sottoposti a datazione uranio-torio, rivelando un'età di almeno 40 mila anni. La scoperta indica che l'arte indonesiana è antica quanto quella delle grotte europee dell'Era Glaciale, mettendo in discussione molte teorie finora acquisite.






La nuova datazione eseguita su alcuni disegni rupestri trovati nella grotta di Sulawesi nel 1950 dimostra che 40 mila anni fa i nostri antenati praticavano l’arte in tutto il mondo.
Dunque, le pitture rupestri non sono state una prerogativa degli uomini europei vissuti durante l’ultima era glaciale.
“Questo ci permette di allontanarci dall’idea che l’Europa sia stata speciale”, spiega a Nature News l’archeologo Maxime Aubert della Griffith University. “Si è pensato che gli europei fossero più consapevoli di se stessi e dell’ambiente circostante. Ora possiamo dire che non è vero: la capacità artistica potrebbe essere sorta indipendentemente, oppure l’uomo moderno sapeva già creare arte quando migrò dall’Africa”.
Gli archeologi hanno calcolato che una dozzina di segni di mani umane realizzate con gelso rosso e due disegni dettagliati di un animale descritto come un “maiale-cervo”, hanno un’età compresa tra i 35 mila e i 40 mila anni fa.
Questo significa che l’arte rupestre indonesiana è contemporanea a quella rappresentata dai disegni ritrovati nelle grotte di Spagna e di Francia. Anzi, una delle impronte indonesiane è ora considerata la più antica rappresentazione rupestre nota alla scienza.
“Tutto ciò non era previsto”, continua Aubert. “Guardando i dipinti, ci si rende conto che i dettagli sono davvero ben fatti. Poi, se si considera il contesto e la datazione, i disegni sembrano davvero incredibili”.


Il paleoantropologo John Shea della Stony Brook University di New York, non coinvolto nello studio, ha dichiarato che questa scoperta importante cambia ciò che la scienza pensava sui primi esseri umani e l’arte rupestre.
Prima di questo studio, i ricercatori avevano una visione “eurocentrica” di come, dove e quando l’uomo ha iniziato a creare forme artistiche. Conoscere quando è cominciata l’arte è molto importante, perché “è un aspetto che ci definisce come specie”, spiega Aubert.
La collezione nella grotta indonesiana di Sulawesi si compone di più di 100 disegni, conosciuti dai ricercatori fin dal 1950. In una spedizione del 2011, si sono notati alcuni strani affioramenti sui disegni.
Si trattava di depositi minerali accumulatisi nel corso del tempo e che hanno permesso l’utilizzo di una nuova tecnologia di decadimento dell’uranio, in modo da scoprire la vera datazione delle opere. Così, i ricercatori hanno scoperto che i minerali hanno cominciato a depositarsi sui dipinti almeno 40 mila anni fa.