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mercoledì 22 maggio 2013

Le storie di Luna Elfica: Un cucchiaio di miele.





Un cucchiaino di miele.
Intingere il cucchiaino nel miele e portarlo alla bocca e' quasi un atto poetico, e' come nutrirsi di fiori: acacie, tigli, sulla, girasoli, agrumi, lavanda e tanti altri ancora...puoi anche sentire il loro profumo se hai tempo di soffermarti ad assaporare, se lo stress non ti stritola....
Miele, nettare dolcissimo che ci regalano le api che lo elaborano a partire dal nettare dei fiori.
Questo prezioso alimento era gia' conosciuto 16.000 anni fa, quando gli uomini di Cro-Magnon, considerati gia' appartenenti alla specie Homo Sapiens, ci lasciarono le prime testimonianze iconografiche.
Le piu' famose si trovano in Spagna, nella Cueva de la Araña a Bicorp (Valencia).
Una di queste pitture rupestri rappresenta una donna che raccoglie un favo da un'anfratto nella roccia.
E' probabile che l'uomo preistorico consumasse non solo il miele ma l'intero favo, comprensivo di uova e larve,assicurandosi cosi' un discreto apporto proteinico.
Ma il miele non veniva solo usato come alimento ma anche come medicinale
I Sumeri ad esempioconoscevano bene le virtu' terapeutiche del miele come dimostra una tavoletta a carattere cuneiforme che riporta alcune ricette mediche a base di miele di cui mancano pero' le indicazioni ;essi preparavano anche creme di bellezza a base di argilla ,acqua, miele ed olio.




Agli Ittiti, popolo insediato presso l'attuale Turchia e Siria, si deve il conio di termini specifici nella loro quanto mai oscura lingua: melit per miele e forse bhi per ape.
Anche l'Egitto conosceva l'apicultura e il miele: il famoso papiro medico Smith cita il miele come rimedio per guarire le ferite, la regina Hashepsowe aveva un'ape nel suo emblema ed in varie tombe sono stati trovati vasi contenente miele sigillati ermeticamente: a distanza di millenni dalla sua raccolta questo miele era ancora commestibile.
All'epoca il miele era un bene prezioso: il valore di un orcio di miele equivaleva a quello di un bue o di un asino.
Passando dalla Grecia, Ippocrate vedeva nel miele,come nell'acqua e nell'aria, una sorte di panacea per tutti i mali, buono contro le febbri, ferite , piaghe, ottimo come bevanda rinfrescante miscelato con acqua o con aceto.
Focacce al miele venivano offerte durante le gare sportive, e l'offerta del miele era collegato al culto di varie divita' quali Selene, Demetra,Artemide. Ma , strano a dirsi, non conoscevano la vera provenienza del miele: Aristotele sapeva che il miele veniva immagazzinato dalle api,ma lo riteneva caduto dal cielo sui fiori.




A Roma nel primo secolo a.C. Il medico Asclepiade contribui' a diffondere l'uso del miele per combattere accidia e malinconia e come ricostituente per l'eta' senile. I romani ne importavano grandi quantitativi da Creta, Cipro, Spagna e Malta (Sembra che il nome Malta derivi per l'appunto da Meilat, che significa terra del miele).
Anche presso gli arabi il miele era importante ed aveva una gran fama di afrodisiaco come testimonia lo scritto del grande viaggiatore arabo Ibn Batuta che racconta di aver raggiunto l'isola di Dibat-el-Halal, dove, grazie ad una bevanda di miele e latte di cocco era riuscito a soddisfare le sue quattro spose legali ed anche le sue concubine per un tempo equivalente a diciotto mesi!




La Palestina e il Libano erano paesi in cui letteralmente scorrevano latte e miele ( prima del disboscamento) e, se guardiamo agli scritti paleocristiani l'ape era considerata "serva del Signore" e la sua cera era considerata un "parto verginale"simbolo del corpo di Cristo. 
Da qui deriva probabilmente l'uso delle candele di cera nella liturgia.
Sono numerosi gli scritti nell'Antico e Nuovo Testamento che fanno riferimento al miele :"Egli mangera' panna e miele quando sapra' rigettare il male e scegliere il bene ( Isaia ); Giovanni Battista si nutri' di locuste e miele selvatico ( Matteo ).
"Mangia miele, figlio mio, perche' e' buono, e dolce e' il favo al tuo palato" -Salomone (proverbi).
" Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa, c'e' miele e latte sotto la tua lingua e il profumo delle tue vesti e' come il profumo del Libano "-dal Cantico dei Cantici – Salomone -
Quant'e' buono il miele ...naturalmente non esagerate ma fatene buon uso..

Luna Elfica