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venerdì 12 aprile 2013

Natura: Il volo senza mappa delle farfalle monarca.

A differenza di moltre altre specie migratorie, durante i lunghi spostamenti tra Nord America e Messico le farfalle monarca non sono in grado di conoscere la propria posizione rispetto al traguardo, possono solo identificare la direzione di massima da seguire e affidarsi a un'innata sensibilità per caratteristiche topografiche come le linee di costa. 




Questi insetti dunque migrano senza seguire una mappa, come invece avviene in altre specie, per esempio le tartarughe marine.
Le farfalle monarca (Danaus plexippus) hanno il record della migrazione più lunga fra gli insetti, con spostamenti ininterrotti che superano anche i 4000 chilometri. Tuttavia, non sono abili navigatrici, come invece potrebbe far supporre questo primato. Lo ha scoperto una ricerca sui meccanismi che permettono a queste farfalle di trasferirsi periodicamente dai luoghi di nascita nelle regioni nord orientali del Nord America fino alle aree di svernamento in Messico. Lo studio, effettuato da biologi dell'Università di Oldenburg, in Germania, e dell'Università di Guelph, in Canada, è pubblicato sui "Proceedings of the Academy of Sciences".
La capacità di orientarsi su distanze lunghissime che caratterizza diverse specie ha sempre affascinato i biologi, i quali hanno studiato le risorse sfruttate da ciascuna specie per riuscire nell'impresa. Sono state così identificate due differenti strategie di migrazione. I cosiddetti veri navigatori conoscono la direzione da seguire nel viaggio (orientamento) e la propria posizione geografica rispetto al punto di arrivo. Inoltre,sono in grado di rilevare la propria latitudine e longitudine usando un sistema di navigazione: in un certo senso hanno una “mappa” a disposizione. Questa strategia è tipica, per esempio, di molte specie di uccelli migratori e dalla tartaruga marina Caretta caretta.






In alternativa, alcune specie migratorie, che non hanno una mappa del genere, si accontentano di una strategia di navigazione vettoriale. Ovvero, in modo simile agli antichi marinai che si avventuravano in acque ignote, queste specie usano solo una sorta di “bussola” interna geneticamente programmate che indica loro identificare la direzione (orientamento) da seguire.
Henrik Mouritsen, dell'Università di Oldenburg, e colleghi, hanno catturato gruppi di farfalle monarca e li hanno messi in simulatori di volo che riproducevano la situazione ambientale e geografica di altre regioni di quelle in cui abitavano, per esempio delle regioni nord occidentali del Nord America. Le farfalle hanno mostrato di non cogliere la differenza e si sono dirette nella direzione che avrebbero scelto trovandosi nelle regioni originarie nord orientali. Gli scienziati hanno anche analizzato oltre cinquant'anni di dati relativi alle osservazioni di volo delle farfalle monarca (dal 1952 al 2004, per la precisione). Incrociando le informazioni ottenute dalla simulazione e dell'analisi dei dati storici, i ricercatori hanno concluso che questi insetti migrano affidandosi a una strategia vettoriale. 

Tuttavia, questa strategia non sembra sufficiente a garantire il successo di una migrazione così lunga. Una deviazione anche minima dalla direzione corretta porterebbe le farfalle ben lontano dalle aree dove sono solite svernare. In effetti, i ricercatori hanno trovato indizi secondo cui le monarca integrano la strategia vettoriale con una sensibilità ereditaria ad alcune caratteristiche topografiche, come la vicinanza a linee di costa, e meteorologiche, come la prevalenza di alcuni venti.
Gli autori però concludono che “i risultati non spiegano ancora l'ultima fase di individuazione dell'obiettivo", nella quale le farfalle monarca trovano le posizioni specifiche dei siti di svernamento. Una possibilità interessante è che in prossimità della meta questi insetti usino stimoli olfattivi.
Gli stimoli olfattivi sono sfruttati per la navigazione da altri animali migratori, come alcuni uccelli marini, le tartarughe verdi e i piccioni viaggiatori. Inoltre il recente sequenziamento del genoma delle farfalle monarca ha rilevato ampie sequenze per l'espressione di specifici recettori olfattivi che potrebbero essere associati con la migrazione. Di sicuro il volo delle farfalle ha in serbo ancora qualche segreto.