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giovedì 7 marzo 2013
Luoghi: Tanzania, il Parco Ruaha.
Nel santuario degli elefanti, da sempre abbondanti in questa regione, oggi ancora più concentrati dalla pressione dei bracconieri, dove la visita è ancora avventura.
Grande quanto l'intera Campania, con i suoi 12.950 kmq, il Parco Nazionale di Ruaha ripropone la visita alle grandi distese selvagge dell'Africa orientale.
A questa superficie vanno sommati, in termini di habitat naturale, anche circa 9000 kmq di savane della riserva di Rungwa, di cui Ruaha è la naturale prosecuzione.
Il Parco è vasto ma poco sviluppato.
Si accede in auto lungo la grande arteria che da Dar es Salaam raggiunge la frontiera con lo Zambia e dopo aver superato la città di Iringa, costeggiato il giovane fiume Rufiji e vaste estensioni selvagge con fitte savane ad aloe e baobab, si dirige su una pista sterrata verso il cuore della regione dell'etnia Hehe.
Raggiunto Msembe, centro e punto d'ingresso al Parco, si può raggiungere il lodge.
In aereo si può scendere direttamente alla air-strip dell'unico ma confortevole campo di soggiorno, il Ruaha River Camp, dove i bungalow di legno si affacciano tra le grandi rocce granitiche di un Kopje, sul fiume e la vallata retrostante, fungendo da vere e proprie postazioni per l'osservazione della fauna all'abbeverata.
Da luglio a dicembre è il tempo giusto per organizzare una visita, ma fino a ottobre la stagione è decisamente secca con grande concentrazione di fauna.
Ruaha è da sempre famoso, in Tanzania, per la grande concentrazione di elefanti e di Kudu, le grandi antilopi i cui maschi ostentano i grandi palchi che puntano verso l'alto dopo essersi più volte avvitati su se stessi.
Ancora oggi, malgrado lo stillicidio operato dai bracconieri, è possibile incontrare grossi hard di elefanti guidati dalle matriarche e assistere ai sorprendenti cerimoniali di saluto tra due branchi "conoscenti", durante la consueta abbeverata o toelettatura sulle sponde del fiume.
I rituali e la comunicazione a suon di barriti, movimenti degli orecchi e della testa, fino agli abbracci e gli intrecci con le proboscidi, sono uno spettacolo difficile da dimenticare.
Soprattutto durante la stagione secca il numero di elefanti può crescere notevolmente attorno al fiume e gli incontri tra i gruppi, e tra i maschi solitari e mandrie di femmini giovani, si intensificano creando meravigliose opportunità per l'osservatore.
Un posto unico quello del Parco Ruaha, in Tanzania.