Inverno, voglia di stare a casa e di gustare una cioccolata calda e mentre il delizioso aroma invade la mia cucina ritorno a ritroso nel tempo, vado in America, l'America precolombiana, lì dove ebbe origine la storia del cacao...Nelle terre che si estendono fra la penisola dello Yucatan, il Chiapas e la costa pacifica del Guatemala, la leggenda dice che la coltura del cacao fu sviluppata dal terzo re Maya: Hunahpu.
Un'altra leggenda, questa volta azteca, dice che in tempi lontani una principessa fu lasciata, dal suo sposo partito in guerra, a guardia di un immenso tesoro e fu per questa uccisa; dal suo sangue la pianta del cacao, i cui semi sono così amari come la sofferenza, ma allo stesso tempo forti ed eccitanti come le virtù di quella ragazza.
Per gli Atzechi il cacao aveva un valore mistico-religioso (gli Atzechi associavano il cioccolato a Xochiquetzal, la dea della fertilità) e veniva consumato durante le cerimonie importanti, offerto insieme all'incenso come sacrificio alle divinità e a volte mischiato al sangue degli stessi sacerdoti.
Oltre ad un impiego liturgico e cerimoniale, il cioccolato veniva consumato come bevanda, chiamata xocoatl, spesso aromatizzata con miele, zucchero di canna, peperoncino, pepe e farina di mais, e serviva ad alleviare la sensazione di fatica, effetto probabilmente dovuto alla teobromina in esso contenuta.
Inoltre i semi di cacao erano usati come moneta di scambio, di conto e anche come unità di misura: nel tesoro dell'Imperatore Montezuma se ne poterono trovare quasi un miliardo.
Cristoforo Colombo provò a far conoscere il cacao ai re spagnoli che non ne furono particolarmente colpiti, forse per il suo gusto amaro.
La sua diffusione si deve ad Herman Cortès il conquistador spagnolo, che nel 1528 spedì in Spagna tre casse di semi di cacao offrendoli al re Carlo V.
L'uso della cioccolata calda si diffuse quindi in Europa e tra il '500 ed il '600 il cacao fu probabilmente importato in Italia, e precisamente in Piemonte, da Caterina, figlia di Filippo II di Spagna, che sposò nel 1585 Carlo Emanuele I, duca di savoia.
Non bisogna inoltre dimenticare che nell'Italia meridionale regnavano gli spagnoli e fu probabilmente anche per loro influenza che il cacao si diffuse in Italia.
Gli ordini monastici usarono la bevanda addolcendola con lo zucchero ed eliminando il peperoncino.
Uno studio pubblicato dal British Journal of Nutrition indica il cioccolato fondente come fonte preziosa di polifenoli, più ricco di queste sostanze rispetto al vino e al tè verde o nero.
Lo studio conferma i benefici del consumo regolare di dosi moderate di cioccolato fondente sul metabolismo del glucosio (prevenendo diabete e sovrappeso) e nel controllo della pressione arteriosa.
Per la tavoletta di cioccolata bisognerà aspettare fino al 1876.
E mentre fuori la neve ricama il paesaggio trasformando il mondo in un biancore magico ed ovattato io stringo tra le mie mani la mia tazza di cioccolata e ne assaporo il gusto dolcissimo, profumato con una nota intensa di cannella.
Luna Elfica