venerdì 8 febbraio 2013

Siberia: Nicoletta Salvatori, storie di frontiera al di là degli Urali.




Prima di essere un luogo geografico la Siberia è un fantasma dell’immaginario, un concetto capace di evocare immagini indefinite e potenti di gelo, di deportazione, di paura. Tutti “ce ne siamo fatti un’idea” e quell’idea concentra in sé tutto il negativo. Ci rimanda a un luogo non fisico, ma etico che non è fuori ma dentro di noi. 
E come tutti i luoghi immaginari è fatto per lo più delle nostre paure. 
La realtà infatti potrebbe stupirvi. Là fuori c’è una terra, quasi un pianeta a se stante, violenta e bella, aspra e ricca, dove tutto ha dimensioni colossali e dove il superlativo è la prassi. Una terra dove gli spazi sconfinati, i fiumi possenti, gli inverni interminabili e le intense estati hanno fatto uomini ostinati e liberi.
Siberia significa “terra che dorme” ma la nuova Siberia è ben sveglia e vuole contare.
Scopriamola con gli occhi di un Inviato Speciale.





Nicoletta Salvatori nasce a La Spezia nel 1956. 

Dopo la laurea in filosofia della scienza ed un inizio di carriera accademica all’Università Statale di Milano, si dedica alla pubblicistica scientifica ed al giornalismo. 
Collabora al “Polso”, al “Calendario del Popolo”, all’ “Unità” e quindi entra nel mensile “Airone” della Giorgio Mondadori prima come inviato speciale e poi come direttore. Mensile che lascia dopo circa quindici anni per andare a dirigere per un quinquennio “Quark”, testata scientifica legata alla trasmissione “Superquark” di Piero Angela. 
Passa quindi alla Domus come direttore editoriale del comparto turistico (Meridiani, Meridiani Montagne, Tuttoturismo, libri e guide) e direttore responsabile del mensile “Tuttoturismo”. 
Con la chiusura di questo periodico nel 2009 si dedica alla libera professione firmando un manuale in tre volumi di geografia turistica per Zanichelli, dirigendo per un biennio il bimestrale del mare e della marineria “Arte Navale”, dedicandosi a progetti multimediali.