Secoli fa, nella Pianura Padana si estendeva una sconfinata distesa d’acqua chiamata lago o mare Gerundo.
Le cronache narrano che, quando si prosciugò nel XIII secolo, furono trovate enormi ossa, tuttora custodite in alcune chiese, a lungo considerate i resti di temibili draghi acquatici, uno dei quali avrebbe ispirato il mito del Biscione Visconteo.
Inizia così un’avvincente thriller storico-naturalistico che porta il lettore dalle brume che avvolsero la Pianura Padana nel Medioevo al cuore delle ultime terre incognite e negli abissi dell’oceano, in un crescendo di colpi di scena fino ad un finale sconcertante. La narrazione scorre su due linee temporali, che si intrecciano e si alternano.
La prima è una sequenza di vicende avventurose, sospese tra storia e leggenda del mare Gerundo.
L’altra, ambientata ai giorni nostri, prende le mosse dal ritrovamento di alcuni antichi manoscritti, per accompagnarci in un’indagine mozzafiato che coinvolge archeologi, scienziati, spie, killer, terroristi e sette alla ricerca della chiave con cui decifrare il mistero nascosto dietro una leggenda.
Marco Bono, nato a Milano nel 1959, lavora per una casa farmaceutica.
compiuto spedizioni anche in aree interdette al turismo e collabora con la rivista “Frontiere”, dove cura la rubrica “L’angolo del naturalista”, e tiene conferenze al museo di Storia Naturale e all’Acquario civico di Milano.
Maurizio Mosca, nato a Milano nel 1954, esercita la professione di veterinario a Milano. Da sempre appassionato di criptozoologia ha scritto alcuni libri sull’argomento.