giovedì 29 novembre 2012

Oceania: Ornare il corpo.

"...Indossava una sottile madreperla sul seno / La donna di Kundila, Rangkopa, / Si drappeggiava con lunghe collane di semi, / La donna di Kundila, Rangkopa".
(Ballata della Nuova Guinea).





In Oceania gli ornamenti sono usati quotidianamente da donne e uomini, ma i gioielli e gli accessori più pregevoli e preziosi sono riservati a occasioni o a persone speciali, utilizzati per far risaltare la bellezza dei corpi, a loro volta già decorati con tatuaggi e scarnificazioni o semplicemente pitturati od oliati.
Oltre alla funzione puramente estetica, gli ornamenti esplicitano e dimostrano qualità o attributi delle persone che li indossano.
Fabbricati con i materiali più belli, preziosi e rari, lavorati con maestria, spesso da artigiani specializzati, parlano di ricchezza, sacralità, status e potere.
Nelle società più stratificate gli stessi ornamenti riservati a persone di rango elevato sono permeati di mana: se da un lato quindi fungono da emblemi dei poteri divini della persona che li porta, dall'altro i tabù che li circondano ne ribadiscono e assicurano la separazione dalle persone di rango inferiore.
Sono ereditati dai discendenti e diventano cimeli di famiglia.
Nelle società dove il potere e lo status non sono ereditati ma acquisiti, gli ornamenti che, spesso costituiscono anche i principali beni delle transazioni cerimoniali, testimoniano la ricchezza del portatore, ma anche la sua abilità nel partecipare agli scambi da cui deriva il prestigio.
Ornamenti specifici possono anche essere riservati a individui o categorie di persone durante particolari stadi della vita o indicarne uno stato rituale temporaneo, enfatizzandone la separazione dalla vita sociale ordinaria.
Le vedove indossavano ornamenti distintivi, spesso legati alla persona defunta.
Esistono ornamenti riservati agli iniziati di società o culti esclusivi e altri che, indossati, inducono, per esempio in guerrieri sciamani o danzatori, un particolare stato esistenziale legato all'immanenza dei poteri spirituali degli antenati.
Gli ornamenti dei danzatori malesiani ne rilevano le qualità intrinseche ed enfatizzano i movimenti dei corpi, in un delicato equilibrio tra l'esibizione delle doti personali e l'esaltazione della solidarietà del gruppo.



Donna Mekeo. Papua Nuova Guinea

I Mekeo attribuiscono molta importanza alla bellezza personale e dedicano grande attenzione alla cura dell'aspetto.
L'effetto desiderato è quello di meravigliare, presentando esteriormente, sulla pelle, le qualità interiori della persona.
Mentre gli uomini, soprattutto celibi, si adornano tutti i giorni per rendere efficaci le magie del corteggiamento, le donne sono considerate naturalmente attraenti e si limitano a decorarsi in maniera elaborata in occasioni festive.
Pitture e ornamenti sono utilizzati ad arte per far colpo sugli spettatori, un effetto amplificato dall'uso di piante e fiori dal profumo inebriante.
I colori preferiti sono quelli chiari e brillanti, associati alla vitalità.
Ogni elemento decorativo ha un nome specifico e presenta variazioni che permettono di identificare il clan di appartenenza.
Indossando tali ornamenti, la persona dichiara al mondo anche le sue capacità di entrare in relazione con gli altri, da cui li ha ricevuti in dono.



Uomo Iatmul. Papua Nuova Guinea


L'elaborato copricapo incorpora alcuni fra i beni cerimoniali più pregiati nelle culture Sepik.
Testimonia la ricchezza e lo status.
Le piume del cosoario sono spesso associate ad attività maschili quali la caccia e la guerra.
Conchiglie nassaridi, anelli di conchiglia a zanne ricurve di maiale sono beni di scambio utilizzati nei commerci intertribali, nelle transazioni matrimoniali, e nei riti di riconciliazione che sancivano la fine delle ostilità tra clan o gruppi nemici.
Gli stessi elementi possono essere combinati in composizioni ornamentali su supporti diversi, come pettorali o borse di rete.
Spesso sono inseriti anche nelle rappresentazioni scultoree degli antenati del clan.