venerdì 30 novembre 2012

Italia: Un tesoro archeologico sull'isola di Favignana, ritrovate pitture di diecimila anni fa.






Favignana scrigno di meraviglie archeologiche. 
Un complesso pittorico di figure antropomorfe maschili stilizzate e di alcuni animali in perfetto stato di conservazione, nonché altri segni pittorici ancora in fase di studio, sono stati rinvenuti dopo 10 mila anni, nelle grotte egadine dell'Ucciria e delle Stalattiti.
Favignana dovrà diventare un punto di riferimento per il turismo archeologico e storico nel panorama dei beni culturali siciliani». Le pitture che si trovano su due pareti adiacenti della Grotta dell'Ucciria raffigurano 5 figure maschili, monocrome nere di stile schematico, attribuibili all'Eneolitico, e alcune figure animali di non facile interpretazione. 
Dopo 60 anni dalle scoperte fatte nell'Isola di levanzo, Grotta del genovese, di pitture e incisioni  preistoriche, un' altra importantissima scoperta è stata fatta dal Prof. Francesco Torre e da uno studente di Archeologia Navale di Trapani, Francesco Ernandez, durante lo studio della tesi di Laurea, in una grotta di Favignana, la Grotta dell'Ucciria.  
In una seconda visita, e in una grotta adiacente, La Grotta delle stalattiti, la Dr.ssa Simona Torre, Presidente dell'Associazione Lucy,  associazione di Preistoria che gestisce la Mostra Permanente di Preistoria di Paceco, ha rinvenuto altri segni pittorici, anche questi dipinti in nero,  ancora in fase di studio e di interpretazione.
Si tratta di un complesso pittorico di figure antropomorfe maschili stilizzate e di alcuni animali, molto simili a quelle rinvenute nella Grotta del genovese di Levanzo. 
Molto probabilmente furono create quando ancora le due isole erano unite alla terraferma.  Si tratta di 5 figure maschili  monocrome nere di stile schematico, attribuibile all'Eneolitico e di alcune figure di animali di non facile interpretazione.
Alcuni sembrano dei pesci, altri degli animali come caprioli o lepri. 
Lo stile e decisamente naturalistico e rileva negli artisti di Favignana una tecnica pittorica così sicura ed un senso così profondo e vivo della presenza umana da farci ricordare le migliori espressioni di arte franco-cantabrica (Francia e Spagna).





Le figure si trovano parte in una parete e parte in un'altra quasi adiacente. Sono tutte dipinte in nero, forse pitturante con ossidi di manganese oppure dal guano sub fossile di pipistrello, il tutto mescolato ad un lattice di una pianta l'Euphorbia dendroides, di cui le nostre isole sono ricche. Insieme alle pitture sono stati rinvenuti, all'interno della grotta, numerosissime conchiglie, del genere Littorina, che rappresentano resti di pasto degli uomini preistorici. Queste figure vengono alla luce perfettamente conservate dopo 10 mila anni.
Le figure venivano dipinte per motivi magico-religiosi.
Le pitture di Favignana, così come quelle di Levanzo,  portano una nota completamente nuova nel panorama di tutta l'arte rupestre preistorica nazionale. Come sempre affermato dal Prof. Torre, Favignana, con le sue numerose grotte, i rinvenimenti fenicio-punici e medievali degli ipogei a San Nicola, dovrà certamente diventare un punto di riferimento per il turismo archeologico e storico nel panorama dei beni culturali siciliani.
La scoperta è stata regolarmente denunciata alla Soprintendenza di Trapani che esercita la tutela e il dirigente, la dott.ssa Rossella Giglio, ha espresso notevole interesse per l'eccezionale scoperta e sarà effettuato un sopralluogo al più presto.