Bisogna spingersi su a Nord, nella spettacolare e isolata regione del Kaokoland, per poter incontrare gli Himba, magnifica popolazione nomade che vive in comunità isolate nelle valli remote.
Gli Himba si spostano seguendo la scarsa pioggia, alla ricerca di foraggio per il loro bestiame:più precisamente, questo compito è demandato agli uomini, mentre alle donne è affidata la cura del villaggio.
Ogni insediamento Himba (onganda) è composto da più capanne (ondjuwo) edificate con rami e rivestite di terra impastata e lisciata con orina animale, disposte attorno ad un kraal centrale.
Le tribù sono organizzate in clan con linea gerarchica femminile (omaanda), ed a capo di ogni onganda c'è una matriarca.
La struttura sociale è estremamente complessa: ogni bambino Himba appartiene sia ad un clan patrilineare (oruzu) che ad uno matrilineare (eanda): ogni clan discende da un antenato comune, il cui mito è all'origine del clan stesso, ed ha i propri tabù, che riguardano il divieto di mangiare la carne di un determinato animale o la proibizione per le donne mestruate di mungere le vacche.
Grande importanza nella cultura Himba riveste la cura dei capelli e l'acconciatura.
I giovani maschi portano i capelli rasati con un solo ciuffo in mezzo alla testa: il ciuffo viene lasciato crescere con l'età e viene pettinato all'indietro in un'unica treccia (ondatu): raggiunta l'età del matrimonio (a circa 25 anni), i capelli vengono divisi in due trecce (ozondatu).
Quando poi il giovane si sposa deve sempre nascondere i capelli con un berretto (ozondumbu) che si può togliere solo quando dorme ed in caso di lutto.
Le giovani, invece, si fanno crescere i capelli che pettinano in due trecce rivolte in avanti, finchè, con la pubertà, possono sciogliere i capelli in tante trecce: da questo momento, possono avere rapporti sessuali. I capelli ed il corpo delle donne vengono spalmati di grasso e di ocra ed altre erbe aromatiche.
Le acconciature delle donne sono molto particolari e indicano lo stato sociale: come detto, le due trecce sono riservate alle giovani, mentre le trecce cosparse di grasso ed ocra sono delle donne mature: la donna sposata aggiunge in testa un ciuffo di pelle di antilope (omarembe) che rivolta quando è vedova, e porta una conchiglia (ozohumba) fra i seni, proveniente dai mari dell'Angola e considerato un simbolo di fertilità.
In particolare, questa straordinaria collana a doppio contrappeso dorsale (non ha equivalenti nel continente africano) attira lo sguardo del visitatore e può essere considerata l'icona del popolo Himba e, per estensione, della Namibia.
Le acconciature costituiscono spesso delle complesse architetture ottenute modellando i propri capelli con l'ausilio di pettini, burro, olio, terra, polvere di legno di cam.
Talvolta l'acconciatura è sostenuta da impalcatute di legno, bambù o intrecci di vimini.
All'effetto complessivo può concorrere anche l'applicazione di vari elementi decorativi come campanelle, conchiglie, semi o gioielli in ambra, argento, oro e avorio.
Diversamente da quanto avviene oggi nelle città africane, in passato il parucchiere non costituiva una professione a sè stante perchè l'affidare la propria testa a un estraneo comportava gravi rischi per la propria incolumità, il pericolo di malefici: l'agire sui capelli di qualcuno può servire ad impossessarsi della sua persona.
Per questo motivo si riccorreva a parenti stretti e amici fidati.