"Metti del bisso per il tuo corpo, un letto per lei di lino regale. Stà attento di usare della biancheria, cosparsa d'essenza profumata".
(Liriche ramessidi, Desideri d'amore).
La grande attenzione riservata dagli Egiziani alla cosmesi non aveva solo valore ornamentale, ma anche rituale terapeutico, specie nella prevenzione di infezioni oculari e scottature.
Le molte ricette mediche note dai papiri avevano spesso una funzione estetica più che curativa, come nel caso degli unguenti per attenuare le rughe, per combattere le calvizie o per tingere i capelli: mantenersi giovani e piacenti equivaleva forse a godere sempre del pieno delle proprie forze.
Inoltre, era fondamentale prestare attenzione all'igiene personale per evitare infezioni e parassiti; esistevano deodoranti per il corpo e per l'alito, profumi per la pelle e per i capelli, mentre per purificare l'aria erano utilizzati incensi, resine e terebinto.
L'ocra rossa serviva a colorare le guance e le labbra, l'hennè a tingere i capelli e le unghie, il Khol mescolato con polveri coloranti a sottolineare gli occhi.
Generalmente gli uomini vestivano un semplice gonnellino e le donne una veste a bretelle: con il tempo gli abiti si arricchirono di veli e scialli, pieghe e panneggi, cinture e altri accessori preziosi, che costituivano anche un mezzo di distinzione sociale.
A denotare le persone agiate erano soprattutto i sandali, in papiro o in cuoio, foggiati secondo le mode più varie.
L'uso delle parrucche rivestiva un significato sia igienico sia estetico, e le acconciature di uomini e donne potevano essere a ricci, a trecce, corte o lunghe, decorate anche da diademi e fiori.
Gruppo Statuario di Rahotep e Neferet, dalla tomba di Rahotep a medium, IV Dinastia, calcare dipinto, h 122.
Il Cairo Museum.
A sinistra: Rahotep è vestito con un semplice gonnellino, ha una sottile collana con un pendente e porta una parrucca corta ederente.
In accordo con la moda dell'epoca, porta sottili baffi neri, tipici della ritrattistica della IV Dinastia.
A destra, Neferet è vestita con una lunga tunica bianca con larghe bretelle, su cui è appoggiato un mantello liscio della stesso colore.
Porta un largo collier con pendenti e indossa una parrucca rigonfia lunga fino alle spalle; la fronte è cinta da un diadema decorato con rosette e motivi floreali.
Gli occhi delle due statue non sono dipinti, ma incastonati con quarzo bianco e cristallo di rocca trasparente; l'effetto è di vivezza ed espressività dello sguardo, ancora oggi impressionanti.