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Sahara


Scientia Antiquitatis
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Sul Sahara c'è oramai una letteratura così vasta che ogni cosa si scriva rischia di parer retorica. 
Si può dire che nel giro di appena un secolo e mezzo o poco meno il Sahara, come territorio di esplorazione, di ricerca scientifica, di evasione letteraria, di esperienza terrestre in senso lato coinvolgente tutte le spinte dell'uomo, sia stato largamente consumato.
E anche se esso resta ancor oggi con molti segreti nascosti nel suo scrigno di rocce e sabbie, il senso di una terra difficile, impenetrabile, è stato profondamente ridimensionato.
Si dice questo pensando ovviamente all'uomo europeo, occidentale che, come ovunque nelle terre di difficile penetrazione, è il primo responsabile di questa sorta di svelamento dei segreti terrestri.
Un conto è viaggiare nel Sahara oggigiorno, sebbene l'ostilità dell'ambiente persista e possa provocare ancora veri e propri drammi, altra cosa era viaggiarvi cento anni fa.
"Scientia Antiquitatis Sahara" vuole approfondire la storia di questo incredibile luogo guardando al futuro.
Abbinare le grandi spedizioni del passato con i nuovi viaggi delle carovane di jeep.
La Land Rover supera il deserto in modi impensati cinquant'anni fa, irridendo le lenti carovane di dromedari.
Questo rappresenta una "riconquista "del Sahara ma al tempo stesso la sua umiliazione.
Di essa le vittime sono gli uomini sahariani.
Perché il risentimento che si prova vedendo i Tuareg e gli altri uomini del Sahara è che essi non hanno più le giustificazioni di un tempo.
La sfida che essi hanno lanciato nei secoli a questo deserto, il più vasto e ostile deserto del mondo, inferno di luce, di solitudini, di silenti drammi geologici, può ancora rivelarceli come uomini eccezionali, eroici.
Il Sahara come storia fissata, cristallizzata nel suo silenzio, che rimanda a remoti e non ancora chiariti rapporti tra uomo e terra.




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