giovedì 22 maggio 2014

Una reliquia della Siria di 9 mila anni scolpita con volti realistici.


Nei pressi di una antico cimitero siriano, risalente a circa 9 mila anni fa, è stato trovato un enigmatico manufatto in una fossa comune con circa 30 persone sepolte senza testa. Secondo i ricercatori, potrebbe trattarsi di un antico rituale di sepoltura: i volti realistici scolpiti nell'osso potrebbero rappresentare la presenza di esseri soprannaturali.



Un gruppo di archeologi del Centre National de la Recherche Scientifique in Francia ha portato alla luce un oggetto sacro di 9000 mila anni fa, scolpito con due volti incredibilmente realistici.
Il manufatto è stato scoperto nei pressi di un cimitero nel Sud della Siria, nel quale sono stati trovati i corpi di 30 persone decapitate.
Gli esperti ritengono che potrebbe trattarsi di un antico rituale sconosciuto destinato a invocare la presenza di “esseri soprannaturali”. I ricercatori ammettono un certo sconcerto causato dal ritrovamento.
“Si tratta di un ritrovamento molto insolito”, spiega a LiveScience l’archeologo Frank Braemer a capo del gruppo. “La reliquia, probabilmente utilizzata in un qualche rito funebre sconosciuto, è una delle poche rappresentazioni di volti umani in questo periodo e in questo luogo”.
L’oggetto è stato trovato nel corso di una campagna di scavi eseguita tra il 2007 e il 2009 in un sito nel sud della Siria chiamato Dì Qarassa, dove i detriti umani della vita quotidiana hanno lentamente innalzato una collinetta artificiale nel corso dei millenni.
Gli indizi archeologi suggeriscono che gli antichi abitanti del sito facevano parte dei primi agricoltori comparsi sul pianeta, alimentandosi come il farro, l’orzo, ceci e lenticchie. Inoltre, praticavano sia l’allevamento che la caccia.
L’innovazione artistica che emerge dalla tavoletta di osso potrebbe essere legata al desiderio emergente di creare rappresentazioni materiali dell’identità e della personalità dei cari defunti. La prova sarebbe nel fatto che gli antichi prelevassero il teschio dei morti per esporli negli ambienti di vita. Comunque, lo scopo reale della reliquia e il simbolismo rimangono un mistero.
Gli archeologi hanno trovato reperti simili anche a Gerico, Israele, sempre risalenti a circa 9 mila anni fa. Lì, i crani degli antenati venivano ricoperti di gesso e dipinti con i tratti del viso e poi esposti negli spazi abitativi.
Una possibilità è che si trattasse di una forma di culto degli antenati, in cui i volti verosimiglianti rappresentavano la presenza viva e reale di esseri soprannaturali in forma umanizzata. Tuttavia, qualche ricercatori suggerisce che le teste potevano appartenere anche a nemici sconfitti, esposte poi nelle abitazioni come trofei.