mercoledì 22 maggio 2013

Trovata un "Stonehenge" sul fondo del Lago Michigan?





Non ne sono ancora sicuri, ma un gruppo di archeologi subacquei ritiene di aver scoperto le traccie di una scultura preistorica sul fondo del Lago Michigan. 
Tra queste, una roccia di granito presenta delle incisioni che sembrano rappresentare un mastodonte, giganteschi animali che vivevano nel Nord America, con quella che potrebbe essere una lancia conficcata nel fianco.
La scoperta risale al 2007, quando il team di archeologi è stato ingaggiato per analizzare diversi relitti di barche individuati sul fondo del lago americano.
Durante la ricerca, i sommozzatori si sono imbattuti in alcune grani pietre disposte in un modello circolare, con delle incisioni intagliate su ognuna di esse. Le pietre si trovano a circa 40 metri di profondità e, al momento della scoperta, i ricercatori subito ipotizzarono che si trovavano di fronte ad una struttura molto simile a quella di Stonehenge, in Inghilterra e a quello di Gobekli Tepe, in Turchia.
Naturalmente, bisognava trovare ulteriori conferme ed eseguire altre analisi per confermare le ipotesi dei ricercatori. Recentemente, un ulteriore indizio che rafforza l'ipotesi iniziale è stato fornito dalle rilevazioni ottenute con una scansione sonar, che confermerebbe la somiglianza con il santuario di Stonehenge.

Secondo gli archeologi, se la loro ipotesi dovesse essere definitivamente confermata, la datazione del sito si potrebbe collocare intorno ai 10 mila anni fa, quando le acque del lago Michigan erano molto più basse a causa della glaciazione. Questo periodo di tempo dovrebbe coincidere anche con l'estinzione dei mastodonti in questa zona del pianeta.
“Quando osservi osservi la roccia, hai l'immediata sensazione che si tratti di un'incisione”, racconta Mark Holley, scienziato del Grand Traverse Bay Underwater Preserve Council e archeologo subacqueo del Northwestern Michigan College.  “Ma è proprio questo che gli esperti devono verificare. Il problema è che normalmente gli esperti di petroglifi non fanno immersioni”.
Tra gli esperti consultati dal team figura Daniel Fisher, curatore della University of Michigan Museum of Paleontology, studioso delle interazioni tra uomini e mastodonti: “E' concepibile che l'immagine sulla roccia sia un petroglifo”, ha detto. “Resti di mastodonti sono stati trovati nella parte meridionale dello stato, quindi è possibile che i popoli antichi abbiano avuto una certa familiarità con questi animali”.

La roccia con le possibili incisioni è alta quai un metro e messo e le foto mostrano su di essa numerose fessure. Alcune sembrano di origine naturale, altre di origine umana. Ma le incisioni che sembrano formare il petroglifo sono quelle che maggiormente risaltano all'occhio.
Nell'insieme, i contorni suggeriscono la sagoma di un mastodonte con la schiena, la gobba, la testa, il tronco, le zanne, le orecchie a forma triangolare e le gambe. “Non riuscivamo a credere a quello che stavamo guardando”, ha aggiunto Greg MacMaster, presidente dell'Underwater Preserve Council.
Nello stato del Michigan, gli archeologi finora hanno rinvenuti solo altri due petroglifi, cpiega l'archeologo John Halsey. Essi comprendono due sculture in pietra arenaria nella zona nota come Sanilac. Come spiega Holley, il luogo dove si trova il sito per il momento verrà mantenuto segreto, per evitare atti di vandalismo o furto di reperti.