venerdì 18 gennaio 2013

Fotografia naturalista: Fritz Polking (Germania).






Nato nel 1936, Fritz Polking fin da ragazzo fotografava gli uccelli che nidificavano nei dintorni della casa di famiglia a Krefeld, in Germania.
"Un giorno vidi uno stormo venuto a mangiare le ciliegie mature cadute dall'albero del giardino", racconta, "e pensai: qui bisogna fare una fotografia, è così bello il prato verde, con quell'uccello nero che tiene le ciliegie rosse nel becco. Così scattai una fotografia.
Poi scorsi una pavoncella e decisi di fotografare anche quella. Fu così che tutto cominciò".
Dopo essersi specializzato nella fotografia naturalistica di specie europee e aver realizzato, tra l'altro, una raccolta notevole di immagini del falco pescatore, Polking decise di estendere il raggio dei propri interessi e iniziò a viaggiare.
Oggi ha creato un amplissimo archivio d'immagini, realizzate in Europa, Africa, America, Asia e Antartide.





La sua versatilità e l'entusiasmo con cui accetta sempre nuove sfide lo hanno visto aggiudicarsi numerosi premi, conquistando così una notevole fama a livello internazionale.
Polking è noto per essere un fotografo metodico e paziente, disposto a tornare più e più volte su uno stesso reportage, anche a distanza di anni, per assicurarsi che sia in tutto e per tutto un racconto completo e non qualcosa che si fonda solo su una foto ben riuscita.
Uno dei suoi progetti, ad esempio, lo ha visto impegnato a documentare l'intera esistenza di una femmina di leopardo in Kenya.




Oggi, a distanza di diversi anni, Polking sta ancora fotografando i figli e i nipoti di quell'esemplare.
E ha conservato la stessa passione per la fotografia naturalistica che nutriva da giovane...anzi, forse oggi questa passione è cresciuta.
In particolare, è entusiasta degli strumenti che la tecnologia moderna ci mette a disposizione.




"La qualità degli obiettivi", elenca, "l'uso dell'autofocus, macchine che sono in grado di scattare da sei a otto fotografie al secondo.
Tutte cose che hanno elevato il livello qualitativo della fotografia naturalistica a un ritmo eccezionalmente rapido, negli ultimi anni.
Basta osservare i volumi che raccolgono le foto del concorso Wildlife Photographer of the Year dell'ultimo decennio; si nota immediatamente che le foto diventano più interessanti e suggestive di anno in anno".
Polking sta considerando con sempre maggior interesse anche le reflex digitali.
"La fotografia digitale offre molti vantaggi", dichiara. "Se faccio una spedizione in Africa, devo portarmi dietro almeno 300 rullini, che per ragioni di sicurezza sarò costretto a tenere nel mio bagaglio a mano.





Poi, non potrò vedere i risultati fino a molti giorni dopo il mio ritorno, il che significa che, oltre alle quattro settimane del viaggio, mi ci vorranno altre quattro settimane per catalogare le foto. Quando si fotografa con una reflex digitale, invece, innanzi tutto non c'è bisogno di portarsi dietro i rullini.
Posso scattare 50 fotografie al giorno e visionarie la stessa sera, spedirne 45 alle agenzie e conservarne 5. Se per esempio realizzassi un'immagine sensazionale già al secondo giorno, potrei subito inviarla via satellite al mio studio e, al momento del mio ritorno a casa, quattro settimane dopo, quell'immagine sarebbe già stata pubblicata.
Mi è molto utile poter fare delle copie digitali delle mie foto, quando mi sono richieste da diversi editori e agenzie.
Se una volta i duplicati erano inevitabilmente inferiori agli originali, oggi le due cose sono qualitativamente identiche".